Draft:Nadia Cascini

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Nata ad Arezzo nel 1970, figlia di maestri orafi, coltiva la passione di famiglia frequentando l’Istituto d’Artedella città e diplomandosi nel settore Metalli ed Oreficeria. Già durante gli studi si avvicina alla pittura, perfezionando la propria tecnica presso alcune scuole aretine. A partire dalla seconda metà degli anni Ottanta partecipa a centinaia di concorsi di pittura, in tutta Italia classificandosi al primo posto nella maggior parte di essi, tra cui il Premio Marina di Ravenna nel 1999: un duplice primato, dal momento che è l’unica donna, su oltre novanta artisti in ben quarantasei edizioni, a vincere l’ambito Concorso di pittura. Dalla metà degli anni Novanta inizia a collaborare con gallerie francesi, spagnole, tedesche e olandesi, esponendo soggetti che spaziano dal paesaggio toscano alla composizione, dagli scorci di paesaggi portuali alle figure, con particolare riguardo allo studio della città di Venezia che con il passare degli anni approfondisce e rende sintetica e personale. Nadia lavora dopo l’osservazione e principalmente sulla luce, sovrapponendo diversi strati di pittura in successione. Ma mescola anche i diversi scatti dello stesso spazio, ciò conferisce un aspetto dinamico ma nello stesso tempo sospeso e immateriale ai suoi dipinti. Il mondo che lei rappresenta è una fusione tra mondo reale, mondo immaginato e mondo sognato. Attraverso la pittura ad olio, Nadia Cascini crea sovrapposizioni di toni e velature, realizzando così tele cariche d’atmosfera e mistero, e contribuendo, per mezzo di ogni pennellata sottile e veloce, a dar vita a opere estremamente personali. Nadia Cascini, è alla continua ricerca di sintesi e armonia, in un susseguirsi di soggetti che dialogano tra loro con un filo invisibile: la poesia. Da alcuni anni, le sue opere si possono trovare in importanti Gallerie d’Arte anche a Singapore e negli Stati Uniti, oltre che in Europa.

“Generosa figlia della toscana”, così mi fu detto molti anni fa, ormai più di 20 fa, all’inizio della mia avventura artistica. Sono figlia di una terra che mi ha insegnato molto, che mi ha avvolto nei suoi colori e mi ha preparato a pensare per immagini. Sono una pittrice, principalmente ed ogni volta che dipingo la mia voce si trasforma nelle mie mani che uso per raccontare di me e del mio mondo perfetto. I miei occhi filtrano le immagini, i ricordi, i pensieri e nei colori si fondono ogni volta in modo diverso... impossibile ripetere, è come sperare di vivere due volte lo stesso istante... Vi sono momenti, quando dipingo, ove tutto si stempera, i rumori spariscono, rimaniamo solo io e la mia tela, essa mi dice cosa fare, io obbedisco. Dentro ogni colore c’è la struttura dell’immagine finale, in ogni sfumatura il collegamento con le cose che mi circondano. Ciò che rende unica un opera è la dose di casualità all’interno di essa, quella che cerco e quella che trovo... quella che rincorro o quella che si fa trovare… se vuole farsi trovare. L’occhio che osserva, forse non potrà mai percepire completamente, poiché la mia memoria si fonde sugli strati di colore e in ogni momento cambia con il cambiare della luce, per me vitale, da quando ho conosciuto, amato e studiato i bagliori dell’oro e dei metalli. Tutto per me è luce, prepotente, frantumata, sfumata, violenta o dolce,essa si diluisce con le ombre più calde, con le terre e i gialli, reminiscenze dei miei ricordi, anche di vita. “Io dipingo” e ogni volta che ci rifletto penso che non potevo fare altro che questo, è il mio modo di comunicare con il mondo e non saprei spiegarlo a parole, vedo il paesaggio, il mare piuttosto che gli oggetti quotidiani con i miei stati d’animo e non posso che trasformarli nell’essenza di ciò che erano che sono, o che saranno… Dentro ogni mia forma si trovano una moltitudine di colori sovrapposti e frammentati e più si impadroniscono della sagoma è più la soddisfazione mi assale, più la forma si sgretola, si sbiadisce, si smorza è più sento elevarsi la mia pittura… la struttura si nasconde... tra la luce e l’ombra, i colori e la casualità, si svela poco a poco, si fa cercare per apparire poi marcata e evidenziata dalla luce più forte e l’occhio di chi guarda, si fa nomade… Ciò che spero di trasmettere a chi guarda i miei quadri è una poesia scritta con la punta del pennello che scivolando sulla tela produce una dolce melodia... Cercherò di plasmare i miei archetipi quotidianamente, poiché per me,la vita è come l’arte, un “contorno indeciso”, sempre sull’orlo dei sogni e delle emozioni e creare mi è indispensabile come vivere, è la mia chiave di ogni legame,il mattone dei miei pensieri, quello che possiedo da sempre... quello che da sempre sentivo di dover fare…dipingere.

Opere[edit]

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Pubblicazioni[edit]

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Saggi Critici[edit]

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Esposizioni[edit]

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References[edit]